#gradostory
Somewhere Only We Know, canzone pubblicata dalla rock band britannica Keane nel 2004, è un accorato resoconto del ritorno ai luoghi della memoria nel tempo caratterizzato dalla felicità. Il luogo è certamente ideale, ma potrebbe essere anche fisico, ontologicamente collocabile da qualche parte nel mondo, pur rimanendo al contempo idealizzato.
Per raggiungerlo, il narratore deve attraversare la desolazione di una terra deserta (I walked across an empty land) che conosce bene come il dorso della propria mano (I knew the pathway like the back of my hand). Una terra, dunque, che ha visitato più volte in passato e che si mostra “vuota” (empty) perché adesso è da solo, o forse perché si è svuotata del significato che aveva un tempo. Nel viaggio che lo porta al luogo stabilito, la terra si fa ben sentire sotto ai piedi (I felt the earth beneath my feet) quasi a indicare quel senso di temporanea stabilità ritrovata, mentre la presenza di un fiume è capace di donare un effimero senso di completezza, con molta probabilità anch’essa ormai smarrita (Sat by the river, and it made me complete).
L’ambientazione silvana della canzone spinge verso un’atmosfera di eccitazione e di sgomento causati da suggestioni paniche, dove persino i rami di un albero caduto sembrano osservare chi passa (I came across a fallen tree / I felt the branches of it looking at me) alla stregua di un uno spirito immanente che popola gli elementi della natura.
La terra, gli alberi, il fiume rappresentano la semplicità che non c’è più, che è andata via (Oh, simple thing, where have you gone?), che una volta cresciuti si desidera riavere indietro per farvi affidamento (I’m
getting old, and I need something to rely on) e ricominciare daccapo (somewhere to begin).
Il sentiero lastricato dai ricordi che viene percorso nuovamente si rivela, però, una strada sbarrata, non solo dall’albero sradicato che si è schiantato al suolo – e questa è un’immagine che suggerisce facili analogie con lo stato d’animo del narratore – ma soprattutto da colei che non gli permette di avvicinarsi (So tell me when you’re gonna let me in).
Nell’impossibilità di questo ricongiungimento, e trovandosi solo nel luogo dei ricordi che rimandano a un periodo più sereno divenuto adesso sfavorevole per l’assenza di lei, il narratore si chiede addirittura se sia veramente quello il posto che erano soliti amare e che lui ha tanto a lungo sognato (Is this the place we used to love? / Is this the place that I’ve been dreaming of?)
È così che allora il narratore implora la persona amata affinché si incontrino nel luogo segreto che solo loro due conoscono e nel quale lui adesso si trova. La richiesta suona appunto come una implorazione e ha il tono della questua, della preghiera fatta con la promessa di non rubare troppo tempo (And if you have a minute, why don’t we go / Talk about it somewhere only we know?).
Il luogo del sospirato appuntamento è un luogo che solo loro due conoscono (somewhere only we know). La richiesta di parlare, in questo contesto, ha tutto il sapore di un bisogno di chiarimento (Talk about it) piuttosto che di una gioviale chiacchierata. È facile indovinare come il chiarimento riguardi proprio una relazione ormai finita, la cui conclusione è difficile da accettare. Per questo somiglia tanto a un pretesto per rivedersi un’ultima volta, affidandosi all’immatura speranza che un luogo conosciuto soltanto dai due – e quindi un luogo di complicità – possa compiere l’insperato miracolo del ricongiungimento prima che tutto crolli davvero e sia la fine di ogni cosa (This could be the end of everything).
Giuseppe Raudino
I walked across an empty land
I knew the pathway like the back of my hand
I felt the earth beneath my feet
Sat by the river, and it made me complete
Oh, simple thing, where have you gone?
I’m getting old, and I need something to rely on
So tell me when you’re gonna let me in
I’m getting tired, and I need somewhere to begin
I came across a fallen tree
I felt the branches of it looking at me
Is this the place we used to love?
Is this the place that I’ve been dreaming of?
Oh, simple thing, where have you gone?
I’m getting old, and I need something to rely on
So tell me when you’re gonna let me in
I’m getting tired, and I need somewhere to begin
And if you have a minute, why don’t we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don’t we go
Somewhere only we know?
Oh, simple thing, where have you gone?
I’m getting old, and I need something to rely on
So tell me when you’re gonna let me in
I’m getting tired, and I need somewhere to begin
And if you have a minute, why don’t we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don’t we go?
So why don’t we go?
This could be the end of everything
So why don’t we go
Somewhere only we know
Somewhere only we know
Somewhere only we know?
Autori: Richard David Hughes / Timothy James Rice-Oxley / Tom Chaplin Somewhere Only We Know lyrics © Universal Music Publishing Group
articolo pubblicato originariamente il 15 maggio 2020
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