I tormentoni che abbiamo dimenticato: posizioni 20-11

Terzo e penultimo appuntamento con la nostra classifica estiva dei tormentoni non soltanto estivi. Ci avviciniamo alla top ten, ma se voleste recuperare gli articoli precedenti, potreste farlo qui e qui. Ricordandovi che abbiamo preso in considerazione solo e soltanto quelle canzoni uscite dagli anni Novanta in poi, e rigorosamente di cantanti italiani.

20. Neri per Caso – Le ragazze (1995)
Apriamo con un’altra boyband che tutti quanti ricorderanno, soprattutto grazie alla loro canzone più famosa. Tra l’altro, uno dei rari casi – se non proprio l’unico – di una canzone cantata a cappella che vince Sanremo (nelle Nuove Proposte) e diventa un classico. Sarà per questa sua particolarità che la si sente poco nelle radio?
Verso memorabile: si può amare da morire / ma morire d’amore no!

19. Tricarico – Io sono Francesco (2000)
Struttura musicale insolita e assenza di un vero e proprio ritornello, questo brano potrebbe essere il più atipico dei tormentoni italiani dei nostri tempi, e forse funzionò proprio per questo. Difatti, arrivò alla numero uno e rimase in classifica per un bel po’. Dopo un paio di passaggi a Sanremo, Tricarico è sparito, e la sua canzone più identificativa insieme a lui.
Verso memorabile: puttana puttana / puttana la maestra

18. Francesco e Giada – Turuturu (2001)
Al Festival di Sanremo di quell’anno, tra le nuove proposte si presentarono molti cantanti che abbiamo già incontrato in questa classifica: Roberto Angelini, Paolo Meneguzzi, Carlotta, e poi anche loro, Francesco Boccia e Giada Caliendo. Per tutti, solo Francesco e Giada. Così dolci, così teneri, con questo brano che strizza l’occhio ai teenager e inteneriva il cuore. Comunque, non vinsero. E nemmeno hanno più cantato insieme, a quanto pare. Peccato.
Verso memorabile: Oggi ho un turuturuturu per la testa / che fa turuturuturu e non mi passa

I Neri per Caso a Sanremo nel 1995

17. DB Boulevard – Point of View (2001)
Il brano, in realtà, entrò nelle classifiche di mezzo mondo l’anno successivo, divenendo una vera e propria hit in parecchi paesi. I DB Boulevard sono tra i nostri pochi connazionali che possono vantarsi di essere entrati nelle chart americane, di aver toccato la vetta in Inghilterra e di aver avuto una nomination agli MTV Europe Music Awards che non fosse come miglior artista italiano. Meriterebbero di risuonare a palla per tutta l’estate.
Verso memorabile: Can’t you see? Life’s easy / If you consider things / From another point of view

16. Zero Assoluto – Svegliarsi la mattina (2006)
Stando a Wikipedia, pare che Svegliarsi la mattina sia il maggior successo musicale di quell’anno, in Italia. Oggi gli Zero Assoluto si vedono poco in giro, nonostante siano ancora in attività, e della loro discografia ci sono appena un paio di brani che vengono riproposti abitualmente. Ma non questo. Molto allineati al filone adolescenziale pure loro, anche se alla fine li trovavamo tutti orecchiabili e romantici.
Verso memorabile: E svegliarsi la mattina / E turuturututtu

15. Niccolò Fabi – Capelli (1997)
Niccolò Fabi è passato alla storia come un cantautore impegnato, eppure spesso ci si dimentica che agli inizi più reconditi della sua carriera se ne uscì con un brano allegro e disimpegnato – ma solo apparentemente, ché il testo è tutt’altro che facile da imparare e non scevro di significati. Difatti, vinse il premio della critica a Sanremo. Serio e orecchiabile: cosa si può volere di più da un tormentone?
Verso memorabile: Vivo sempre insieme ai miei capelli

14. Alexia – Happy (1999)
Estate del ’99, un millennio che comincia e un altro che finisce. Molte cose (e persone) non sarebbero state destinate a una transizione felice, e Alexia fu una di quelle. Eppure, a quel tempo, chi l’avrebbe mai detto? Perché Happy risuonava praticamente dappertutto: nei programmi tv, negli spot pubblicitari, dai palchi del Festivalbar. Non vinse premi e riconoscimenti, ma si prese comunque tutto.
Verso memorabile: Happy / Shalala /It’s so nice to be happy

13. Povia – I bambini fanno “ooh…” (2005)
Altro passaggio sanremese, ma stavolta non proprio canonico. Quando Pippo Baudo presentò Povia sul palco dell’Ariston per risarcirlo del fatto che non fosse entrato nella gara ufficiale, nessuno si sarebbe aspettato che la sua canzone avrebbe avuto più successo di tutte quelle che, invece, in gara c’erano arrivate. Se oggi siete tra coloro che si vergognano di ammettere che un tempo ascoltavano Povia, non preoccupatevi: eravate in buona compagnia.
Verso memorabile: perchè i bambini non hanno peli / né sulla pancia / né sulla lingua

12. Jo Squillo e Sabrina Salerno – Siamo donne (1991)
Ultimamente Sabrina Salerno è tornata alla ribalta in televisione, ma ripropone quasi sempre e solo la sua Boys (Summertime Love). Jo Squillo invece è passata alla conduzione e ha ritrovato una nuova popolarità sui social. Insieme non le si vede praticamente più. Persino la riedizione del singolo del 2021 contemplava solo la partecipazione di Jo Squillo. Eppure quest’accoppiata è rimasta iconica.
Verso memorabile: Siamo donne / Oltre alle gambe c’è di più

11. Alexia – Uh La La La (1997)
Alexia è tra gli artisti più bistrattati del panorama musicale italiano, che abbiamo deciso così di inserirla due volte. E per quanto fatichiamo ad ammetterlo, il dance-pop nostrano ci ha regalato grandi soddisfazioni all’estero: in questo caso, disco d’oro in Francia, numero uno in Spagna, top ten in diversi altri paesi. E anche in Italia, ovviamente, non andò affatto male. Ma, probabilmente, se chiedeste ai vostri nipoti oggi cosa ne pensano di lei, vi risponderebbero “Alexia chi?”.
Verso memorabile: Uh la, la la, I love you baby / Uh la, la la, la, love me tonight

Sabrina Salerno e Jo Squillo

Andrea Vitale

Andrea Vitale nasce a Napoli nel 1990. Frequenta il liceo classico A. Genovesi, e nel 2016 si laurea in Filologia moderna alla Federico II. Ama la musica e la nobile arte dei telefilm, ma il cinema è la sua vera passione. Qualunque cosa verrà in futuro, spera ci sia un film di mezzo. Magari, in giro per il mondo. Attualmente frequenta un Master in Cinema e Televisione.

Lascia un commento

Torna su