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Lyrics: NO IOU, I Give Up, Rear Window – un assaggio dei Fiona Jane Pop

Nel panorama musicale indipendente olandese hanno recentemente fatto capolino i Fiona Jane Pop, un gruppo che nasce a Groningen dalle ceneri di altre esperienze radicate nel circuito indie della provincia più a nord dei Paesi Bassi. Benché forti della maturità acquisita nei precedenti dieci-quindici anni, i Fiona Jane Pop stanno rivivendo l’entusiasmo dei primi passi all’interno dell’industria discografica, vedendo i propri lavori pubblicati con una etichetta indipendente (Milkcow Records) e assaporando il paradosso della contemporaneità, che li vede proiettati su Spotify e al contempo in attesa della loro primissima incisione su vinile, atteso per dicembre 2022.

I testi originali sono scritti in lingua inglese da Fiona, leader vocalist e basso, che li interpreta sui palchi delle migliori venues d’Olanda, tra cui l’apprezzatissimo Vera di Groningen.

La produzione è ancora agli inizi, ma già nei testi attualmente reperibili sui loro profili social e sul sito della casa discografica è possibile individuare alcune costanti: la brevità dei testi e le tematiche che abbracciano la vita quotidiana, con uno sguardo attento alle relazioni di coppia.

Nel ricatto dei sentimenti, non ti devo nulla

Per esempio, in NO IOU viene utilizzato un acronimo conosciuto nello slang giovanile che indica il peso delle aspettative che si trasformano in debito affettivo e fisico insostenibile. Le lettere “I-O-U” in inglese si pronunciano allo stesso modo dell’espressione “I owe you”, che significa “ti devo [qualcosa]”, ovvero “ti sono debitore/debitrice”. Il sistema della reciprocità affettiva, del do ut des declinato sul piano dei sentimenti, si abbatte come un peso che impedisce l’indipendenza della protagonista, la quale preferisce pagare subito (Won’t pay later / I’ll pay you now) pur di mantenere intatta la propria dignità (I’ll keep my dignity). Il testo della canzone è brevissimo, si compone di appena tre strofe, per cui non c’è spazio per approfondite speculazioni che rivelino la natura di questo pagamento a fronte della gentilezza e dell’affabilità ricevute (Don’t want your kindness / Or affability), vere o presunte che siano. Ciò che è certo è il desiderio di non sentirsi legati (I won’t be bound) a un ricatto o a una persona che ci dà qualcosa solo perché è pronta a chiedere qualcos’altro in cambio.

Una razionalità espressa con parole difficili

Se la brevità è la caratteristica che colpisce nella canzone precedente – colpisce ma non sorprende, trattandosi di una band indie che ragiona oltre gli schemi dell’industria discografica mainstream – un maggiore equilibrio e maturità caratterizzano produzioni come I give up oppure Rear Window.

In I give up si trova chiara una struttura di strofe e ritornelli, sebbene la tendenza indie si palesi nel testo in altri modi, ovvero attraverso l’utilizzo di parole più inusuali e difficili (abbiamo imparato a riconoscere la presenza di termini più ricercati ascoltando gruppi come gli Arctic Monkeys). In I give up dei Fiona Jane Pop si trovano espressioni come “parametri” (parameters) o addirittura costruzioni latine come  “status quo”, che la pop music di massa non ci offrirebbe tanto facilmente. Il titolo della canzone è uno di quei famigerati phraseal verbs di cui la lingua inglese è piena. In questo caso, siamo di fronte a un comunissimo give up, verbo che, preso tutto insieme alla preposizione, vuol dire “rinunciare”, “lasciar perdere”. C’è un senso di sconfitta e quasi di rassegnazione nel modo in cui la voce narrante del testo si interroga – retoricamente – sul perché abbia mai tentato di ricucire il rapporto (So why did I even try) dopo essersi già lasciati (We already said goodbye). La canzone, però, non scade mai nel patetico, non esprime un dolore insanabile ma semplicemente una constatazione quasi razionale (coerentemente con l’asetticità delle espressioni difficili cui si accennava prima), un dato di fatto, un’accettazione di un tentative fallito che non genera neppure lacrime (Oh we’ve been here before/ And I didn’t even cry).

Meglio non guardare indietro e allontanarsi

Viaggia più o meno sulla stessa linea d’onda la canzone Rear Window, espressione che indica il lunotto di un’automobile. L’idea è sempre quella di non stare a pensare troppo al passato, guardando metaforicamente ad esso attraverso lo specchietto retrovisore invece di guardare avanti, al futuro e a quello che ci capita nel presente mentre conduciamo la nostra esistenza.

Dopo aver speso troppo tempo a rimuginare, la protagonista decide che non si lascerà più rallentare dal passato e promette di non voltarsi mai più (I won’t get more delayed / No way that I’ll turn back). Sì, perché a forza di bloccarsi sulle vicende e sui ricordi che non conduno a nulla, (I didn’t know the way / Where was I heading), la ricetta migliore per recuperare l’orientamento è allontanarsi in fretta da quel clima avvelenato nella memoria e cominciare a dimenticare (Just had to go away / And start forgetting).

Giuseppe Raudino

(Tutti i testi sono scritti da Fiona van Gelder. Tutte le foto sono tratte dal profilo instagram @fionajanepop)

NO IOU

Don’t want your favours
I won’t be bound
Won’t pay later
I’ll pay you now

Don’t want your kindness
Or affability
‘cause nothing’s priceless
I’ll keep my dignity

Don’t wanna o-o-o-owe you anything (3 X)

So here’s your payment
‘cause I don’t want a debt
And it’s a statement
This is what you get

I Give Up

Every time I see you,
I have to figure where we are
‘Cause what we’ve been through,
I know it’s gone too far.

And every time I try again,
I always end up with regret.
I get denied and then,
I end up feeling so upset.

Lost sight of the parameters
What is the status quo
Lost sight of what still matters
And I know I should just let it go.

So why did I even try?
We already said goodbye
What was I hoping for
Oh we’ve been here before

And every time you keep your cool
I can’t see who you were before
And I just feel a fool
Thinking I wanted something more.

Lost sight of the parameters
What is the status quo
Lost sight of what still matters
And I know I should just let it go

So why did I even try
We already said goodbye
What was I hoping for
Oh we’ve been here before

And I didn’t even cry
Last time when we said our goodbyes
Why should I hope for more
So now I’ll close the door

Rear Window

was driving in my car
Had to get on the move
So many roads there are
I didn’t have a clue

I didn’t know the way
Where was I heading
Just had to go away
And start forgetting, but

I kept on looking through the rear window
But should have focused on the road

I’m finding out the way
I’m getting right on track
I won’t get more delayed
No way that I’ll turn back

I’m drivin in my car
I’m going steady
I kept it up this far
So long already

I kept on looking through the rear window
But should have focused on the road

Giuseppe Raudino

Insegno Giornalismo e Teoria dei Media all'Università di Scienze Applicate di Groningen, in Olanda. Scrivo e racconto storie. Il mio nuovo romanzo si intitola "Quintetto d'estate" (Ianieri Edizioni, 2022). Instagram: @raudino - www.linktr.ee/raudino

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Giuseppe Raudino

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