I film da riscoprire: La rivincita delle sfigate

Quando si tratta di film a tematica adolescenziale, gli Stati Uniti restano il posto migliore dove andare a cercare. Che stiate pensando alla commedia demenziale o all’intensa coming-of-age story, i titoli più memorabili vengono tutti da lì. Ricordate Mean Girls, American Pie e The Breakfast Club, giusto? Bene. Se non lo avete ancora fatto, aggiungete alla vostra lista anche La rivincita delle sfigate. Sottotitolo: il miglior teen movie che l’odierna generazione di adolescenti potesse desiderare. Persino più di Lady Bird.

96% di recensioni positive

Se pensate che stiamo esagerando, dovreste dare un’occhiata ai numeri con cui La rivincita delle sfigate si presenta. Innanzitutto, una manciata di riconoscimenti tributati tra vari festival e i premi che contano – incluse le nomination ai Golden Globe e i Critic’s Choice Awards. Si aggiunga che il sito Rotten Tomatoes (l’aggregatore di recensioni più famoso al mondo) lo ha accreditato come la commedia meglio recensita dello scorso decennio. Se ancora vi sembra poco, tenete presente che è altamente improbabile che una commedia adolescenziale possa partecipare alla corsa agli Oscar: al pari degli horror o dei cinecomic, i teen movie finiscono regolarmente nelle classifiche dei migliori film dell’anno, però un po’ ci si vergogna ancora a preferirli apertamente al cinema d’autore. Ma come mai allora, vi starete chiedendo, non ne ho ancora sentito parlare? Già, è proprio questo il punto.

La rivincita delle sfigate: la trama

Dunque, nel 2019 arriva in sala La rivincita delle sfigate, ed è subito colpo di fulmine da parte di pubblico e critica, che ne loda le performance, la regia e la scrittura. La firma è quella di Olivia Wilde, già nota come attrice (Rush, Richard Jewell e la serie tv Dr. House), e qui al suo debutto come regista. Un momento di passaggio cruciale – la fine del liceo o l’inizio del college – le prime cotte e gli approcci alla sessualità, i conflitti con il proprio aspetto, le amicizie che restano e la scoperta di un posticino nel mondo, per quanto raccolto possa essere: i temi tipici dei film a target adolescenziale ci sono tutti; grazie a dio però La rivincita delle sfigate sa come farli fruttare e ci libera dal male dei ridicoli eccessi.

Le sfigate in questione sono Amy e Molly – ovvero Kaitlyn Dever e Beanie Feldstein – migliori amiche da una vita e al loro ultimo anno di liceo. Il titolo originale, Booksmart, il nostro equivalente di secchione – ma meno dispregiativo – si riferisce a loro. Le due hanno trascorso tutta la loro adolescenza a studiare e a schivare i divertimenti, con l’unico obiettivo di guadagnarsi l’accesso a un’istruzione prestigiosa. Le loro speranze non vengono mica disattese ma, sorpresa sorpresa, anche ai loro compagni di liceo il futuro si presenta con ottime aspettative. Disimpegnati, cialtroni, casinisti e festaioli, i più popolari della scuola si sono guadagnati un posto a Harvard o nella Silicon Valley. D’un colpo, le due ragazze comprendono che avrebbero potuto godersi appieno i loro anni e ottenere comunque gli stessi risultati. L’ultima chance che gli rimane per vivere da adolescenti è partecipare alla più grande festa di fine anno.

Perché ci piace così tanto

Film come questi sono perlopiù a protagonista unico, e quand’invece hanno un cast corale si tratta di una compagnia tutta al maschile, o più raramente mista. Non capita praticamente mai di vedere un teen movie in cui al centro ci sia l’amicizia tra due o più ragazze. Potrebbe fare eccezione 4 amiche e un paio di jeans, ma lì le protagoniste sono quasi tutte strafighe. Altro dato degno di nota: Amy e Molly sono il prototipo della liceale impopolare. Un po’ come Meg Griffin e le sue amiche, per intenderci. Non hanno un ragazzo, non hanno altra compagnia che loro stesse e non hanno l’aspetto di una che potrebbe finire sulla copertina di una rivista a soli diciassette anni.

C’è una persistente sensazione di realismo che accompagna tutta la visione del film, pur in una commedia che gode di momenti squisitamente surreali – come la scena in stop-motion che vede le due protagoniste “tramutarsi” in barbie. È nei dialoghi, negli argomenti e nelle intenzioni di Amy e Molly, che rendono la loro amicizia tangibile e ne fanno due figure in cui tutti noi potremmo rispecchiarci almeno una volta nella vita. Esattamente con in Popular, la serie tv di fine anni Novanta, le due ragazze guardano con disprezzo la ciurma degli studenti irresponsabili e supergettonati, eppure tacitamente desiderano oltrepassare la recinzione e vedere cosa si prova a stare dall’altra parte. Festeggiare con chi di feste se ne intende e magari provarci pure a limonare.

Missione: vivere da adolescenti

La trama procede come da copione, sulla scia di film come Tutto in una notte o Notte folle a Manhattan. Dal momento in cui Amy e Molly mettono piede fuori di casa per raggiungere il party dell’anno – alla quale però non sono state invitate – devono superare ogni volta un imprevisto solo per poi doverne affrontare un altro, e un altro ancora. Fino ad arrivare alla festa, dove però le cose non vanno come previsto e le due amiche si mettono finalmente a nudo, anche di fronte a loro stesse. Un climax ascendente di attesa e ilarità, dove non smetti mai di chiederti che cos’altro ancora dovrà capitare prima che spunti il sole. La scrittura riesce a irrorare di umorismo ogni singola immagine senza mai darci l’impressione di esagerare. Nota obbligata: irresistibili i siparietti di Gigi, l’eccentrica ma disinvolta della scuola – al secolo Billie Lourd, capace a suo modo di rubare lo schermo quando appare.

Amy e Molly restano sempre credibili, le loro posizioni femministe e umanitarie non suonano mai spropositate. Parlano di sesso e masturbazione con onestà e il dovuto imbarazzo. Ci ricordano che in fondo a tutti piace essere ogni tanto l’oggetto dell’acclamazione generale, fare qualcosa di stupido e unirsi al divertimento collettivo – ma alla fine della corsa non hanno perso la loro unicità. Restituiscono un ritratto sincero di un momento topico generazionale in cui di stereotipi non ce n’è nemmeno a cercarli col lanternino. La loro avventura è qualcosa che avremmo voluto provare almeno una volta nella vita. La loro amicizia, qualcosa da invidiare. Il motivo per cui La rivincita delle sfigate non abbia avuto in Italia il successo che merita, per me, un mistero.

Andrea Vitale

La rivincita delle sfigate è attualmente disponibile in streaming su TIMVisione Amazon Prime Video

Andrea Vitale nasce a Napoli nel 1990. Frequenta il liceo classico A. Genovesi, e nel 2016 si laurea in Filologia moderna alla Federico II. Ama la musica e la nobile arte dei telefilm, ma il cinema è la sua vera passione. Qualunque cosa verrà in futuro, spera ci sia un film di mezzo. Magari, in giro per il mondo. Attualmente frequenta un Master in Cinema e Televisione.

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