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Lyrics: Man Down, criminalità e sottocultura gangsta

Man Down è un’altra storia di ordinaria emarginazione e sottocultura americana, quella della strada, del rispetto e della violenza. Gli argomenti trattati dal testo della canzone di Rihanna toccano una sfumatura del cosiddetto genere gangsta, che sarebbe quel mondo dove i conti e le rivalità si regolano con le armi e senza ricorrere alla giustizia ordinaria.

La storia, in sé, è molto semplice: chi racconta afferma di aver perso la calma per essere stato preso in giro («if you’re playing me for a fool / I will lose my cool»), e allora un banale alterco si trasforma in una situazione vischiosa («What started out as a simple altercation / Turned into a real sticky situation») che si conclude con l’omicidio della persona che ha dato inizio al diverbio. La vittima cade sotto i colpi i di pistola e rimane stesa a terra. Questa immagine spiega il titolo della canzone: un uomo a terra, Man Down.

Ciò che rende questa canzone speciale sono gli elementi paratestuali: da un lato il fatto che a cantarla sia Rihanna, che permette alla propria immagine di veicolare un insolito messaggio di violenza, e dall’altro il genere musicale, ovvero il reggae, al quale l’artista si presta lasciando ambiti per lei più confortevoli e sicuri come il pop e l’R&B.

Cultura afroamericana tra empatia e rivalità

L’inedito abbinamento Rihanna-violenza-reggae è giustificato, o almeno comprensibile, alla luce di una cultura transnazionale che interessa gli Stati Uniti e buona parte della fascia caraibica. La consapevolezza di essere discendenti di schiavi, insieme alle irrisolte condizioni di emarginazione e razzismo, uniti a una voglia di riscatto costantemente frustrata, rendono in qualche modo possibile un’intesa tra gli appartenenti a questo gruppo, che a livello socio-culturale sposano dei valori comuni e presentano un forte slancio all’empatia e alla reciproca solidarietà. Questo rende Rihanna – artista di colore nata a Barbados, nei Caraibi, e personaggio pubblico negli USA e all’estero – una candidata adatta per interpretare la canzone, in quanto percepita pienamente come elemento di questo gruppo transnazionale e in linea con i suoi valori. A volte, però, questi valori si cancrizzano e degenerano nella cultura delle gang, polarizzando l’appartenenza a un sottogruppo (la banda, appunto) ed estremizzando la violenza come unico mezzo per esprimere il dissenso e imporre il rispetto alle bande rivali.

Il senso di appartenenza ed empatia di cui parlavo poc’anzi si riscontra anche tra nemici. Il testo racconta il rimorso di chi ha premuto il grilletto, un rimorso che non si limita alla vittima ma che si estende ad altri membri del gruppo, sottolineando che l’ammazzato “potrebbe essere stato il figlio di qualcuno” («Coulda been somebody’s son»). Qui per figlio di qualcuno non si intende il rampollo di una famiglia importante, come potremmo intenderlo nella lingua italiana, ma piuttosto il figlio di un povero padre di famiglia che vede sottrarsi una persona così cara per una inezia.

Razzismo e empatia

Un segno più concreto che rivela l’empatia provata dall’assassino nei confronti del gruppo di appartenenza, oltre che della vittima stessa, è rivelato da un’altra parola che viene usata per apostrofare il ragazzo ucciso. Il testo della canzone cita “negro” («nigga»), che è un’espressione generalmente ritenuta forte e razzista: «Why did I pull the trigger […] and end a nigga life so soon?» (Perché ho premuto il grilletto e ho messo fine alla vita di un negro così presto?).

Paradossalmente qui l’intento di quel controverso e politicamente scorretto sostantivo non è razzista. Non è raro, infatti, che individui facenti capo alla stessa cultura (afroamericana, in questo caso) si apostrofino tra di loro, anche per scherzare, utilizzando espressioni considerate razziste, come se un certo umorismo avesse anche il compito di tenere vivo il ricordo di ciò che ha causato la loro voglia di rivalsa. È così che queste espressioni perdono il loro intento offensivo e rafforzano, al contrario, il senso di appartenenza alla causa comune, salvo diventare inaccettabili qualora vengano pronunciate da qualcuno esterno alla loro cultura.

In questo caso, to end a nigga life è una locuzione che connota empatia piuttosto che disprezzo, disperazione piuttosto che rancore, perché a compierla non è stato un poliziotto bianco e fascista ma una persona impulsiva che ha in comune con la vittima il medesimo colore della pelle e forse anche le stesse preferenze musicali, come l’amore per il reggae.

Percezione del concetto criminalità

Il testo della canzone ci dice molto sulla mentalità criminale di alcuni individui che si spingono agli estremi della sottocultura gangsta (contrazione di gangster, ovvero, malavitoso, delinquente), abbracciando la violenza come stile di vita per sopravvivere.

Stando alla canzone, l’uccisione del ragazzo segna il momento in cui l’assassino si definisce “criminale” («’Cause now I’ma criminal, criminal, criminal»).

Criminale non implica dunque una mentalità, un atteggiamento, una scelta di vita; criminale è semplicemente l’aver commesso un reato di rilevanza penale. Secondo il testo, si diventa criminali ammazzando qualcuno, mentre è normale considerare l’idea di sottrarsi alla giustizia scappando via, facendo perdere le proprie tracce prima di andare a finire dietro le sbarre («I need to get out of sight, fore I end up behind bars»), lasciano la città («So I’m bout to leave town»). Allo stesso modo, viene considerato normalissimo andare in giro con una pistola, una piccola calibro 22 («Little 22») che ha addirittura un soprannome («I call her Peggy Sue», “la chiamo Peggy Sue”) e che l’assassino porta comodamente nascosta alla caviglia o comunque vicino alla scarpa («She fits right down in my shoes»). La personificazione di un’arma micidiale con tanto di nomignolo, e che si indossa al pari di un capo intimo rivela come la mentalità della violenza sia naturale in certi contesti, e come essa si insinui nella quotidianità confondendosi con tutto quello che è ritenuto normale e scontato.

Giuseppe Raudino

 

 

Man Down

I didn’t mean to end his life, I know it wasn’t right
I can’t even sleep at night, can’t get it off my mind
I need to get out of sight, fore I end up behind bars

What started out as a simple altercation
Turned into a real sticky situation
Me just thinking on the time that I’m facing
Makes me wanna cry

‘Cause I didn’t mean to hurt him
Coulda been somebody’s son
And I took his heart when
I pulled out that gun

Rum bum bum bum, rum bum bum bum, rum bum bum bum
Man Down!
Rum bum bum bum, rum bum bum, bum rum bum bum bum
Man Down!

Oh mama, mama, mama
I just shot a man down
In central station
In front of a big ol’ crowd
Oh, why? oh, why?
Oh mama mama mama
I just shot a man down
In central station

Little 22, I call her Peggy Sue
When she fits right down in my shoes
Whatchu expect me to do? if you’re playing me for a fool
I will lose my cool, and reach for my fire arm

I didn’t mean to lay him down
But its too late to turn back now
Don’t know what I was thinking
Now he’s no longer living
So I’m bout to leave town, aye uh

‘Cause I didn’t mean to hurt him
Coulda been somebody’s son
And I took his heart when
I pulled out that gun

Rum bum bum bum, rum bum bum bum, rum bum bum bum
Man Down!
Rum bum bum bum, rum bum bum, bum rum bum bum bum
Man Down!

Oh mama, mama, mama
I just shot a man down
In central station
In front of a big ol’ crowd
Oh, why? Oh, why?
Oh mama, mama, mama, I just shot a man down (Criminal)(In central station)

Said, “I’d never thought I’d do it
Never thought I’d do it, never thought I’d do it!
Oh gosh, What ever happened to me
Ever happened to me, ever happened to me?
Why did I pull the trigger, pull the trigger, pull the trigger? Boom
And end a nigga, end a nigga life so soon?
When mi pull the trigger, pull the trigger, pull it pon’ you
Somebody tell me what I’m gonna, what I’m gonna do? Ehh

Rum bum bum bum, rum bum bum bum, rum bum bum bum
Me say one man down (And wah me say)
Rum bum bum bum, rum bum bum bum, rum bum bum bum
Then me went downtown

‘Cause now I’ma criminal, criminal, criminal
Oh lorda mercy, now I am a criminal
Man Down, tell the judge please gimme minimal
Run out a town none a dem can see me now

Oh mama, mama, mama
I just shot a man down
In central station
In front of a big ol crowd
Oh, why? Oh, why?
Oh mama, mama, mama
I just shot a man down
In central station

Compositori: Shama Joseph / Robyn Fenty / Theron Thomas / Timothy Thomas / Shontelle Layne

Testo di Man Down © Sony/ATV Music Publishing LLC, Universal Music Publishing Group, Kobalt Music Publishing Ltd.

 

Giuseppe Raudino

Insegno Giornalismo e Teoria dei Media all'Università di Scienze Applicate di Groningen, in Olanda. Scrivo e racconto storie. Il mio nuovo romanzo si intitola "Quintetto d'estate" (Ianieri Edizioni, 2022). Instagram: @raudino - www.linktr.ee/raudino

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