Editoria: guida per autori alla pubblicazione di un libro

Avete passato mesi sulla vostra storia, e ora eccola lì, sul comodino digitale, pronta per la pubblicazione, per essere letta. A questo punto si inceppa il meccanismo. Chi bisogna contattare, e in che modo? Quali sono i processi di selezione? Perché – diamine – non rispondono alle mail, anche solo per dire che il libro non lo pubblicano?

Leggere questa guida non vi farà guadagnare una pubblicazione – ci occupiamo di servizi editoriali, non siamo editori – ma potrebbe mettervi in condizione di proporvi nel modo giusto, e di essere consapevoli di ciò che succede dall’altra parte della scrivania.

Ogni editore – chiariamolo subito – ha un proprio modo di lavorare. Una guida di questo tipo non può che prendere in considerazione le situazioni più comuni di cui abbiamo esperienza.

Uomo avvisato.

I fondamentali: il libro

Se si parla di pubblicazione, allora dobbiamo partire da alcuni elementi. Prima di tutto: avete un libro – romanzo, raccolta di racconti o poesie, un saggio – e siete sicuri che sia nella forma migliore.

Dal momento che ogni scarrafone è bell’ a mamma soia [cioè: anche uno scarafaggio è bello per sua madre], il vostro parere sul libro vale poco. Non siete obiettivi. Potrebbe essere bello come lo percepite, o magari solo qualcosa di davvero illeggibile.

Allora, diamo anche per scontato che abbiate fatto leggere il libro a beta-reader di fiducia – che non siano parenti o amici, ma persone di comprovata competenza e onestà – e che abbiate affidato il vostro testo a un editor per perfezionare tutte quelle lacune che – in un modo o in un altro – ogni libro porta con sé.

Avete, insomma, un libro pronto per la pubblicazione. Noi lo diamo per scontato, ma è il punto fondamentale. L’editoria è un brutto posto in cui non ci sono molte seconde occasioni. È indispensabile che prima di mandare abbiate una certa dose di sicurezza.

Paratesti: sinossi e biografia

Bene, il libro è pronto. La prima cosa di cui avete bisogno è di una sinossi.

In generale si parla della sinossi come di un riassunto completo del vostro libro – non riguarda il lettore, ma l’editore: dovrete aggiungere anche la risoluzione dei misteri e il finale.

Bisogna però considerarla come una quarta di copertina per editori. L’editore – il redattore, il lettore esterno, l’editor, o chiunque darà una lettura alla vostra sinossi – è il vostro primo lettore. E dovete conquistarlo prima di tutto con una buona sinossi.

Non siate, allora, troppo dettagliati e non dilungatevi troppo. Anche la sinossi dev’essere accattivante, deve stimolare la lettura mettendo in luce i punti di forza, di originalità del vostro testo. Perché un lettore dovrebbe comprarlo? Cosa c’è di interessante nella vostra storia?

Su quest’ultima domanda vale la pena spendere qualche parola in più: l’interesse è certamente soggettivo, ma non è detto che ciò che interessa a voi (per esempio: la vostra autobiografia) interessi anche ad altri. Al di là di tutti i discorsi sulla letteratura, sull’arte, sul sentimento, ricordate che una casa editrice è un’azienda. Deve vendere per sopravvivere, per poter pubblicare nuovi libri, per pagare le bollette, i redattori. Salvo rarissimi casi di mecenatismo, un bellissimo libro impossibile da vendere non sarà preso in considerazione (seppur con dispiacere).

Completata la vostra sinossi, mettete a punto anche una vostra biografia. Siate sintetici, lasciate perdere il giorno di nascita e il segno zodiacale: mettete in luce precedenti esperienze in campo editoriale – se ne avete – o tratti caratterizzanti della vostra vita. Non ingigantite ciò che è di scarso valore. Il primo premio al concorso per racconti del paesino nell’entroterra beneventano tenuto durante una sagra della salsiccia non è un elemento da mettere nel vostro curriculum. Se non avete esperienze rilevanti, limitatevi al vostro lavoro, alla città di residenza, alle passioni.

Valutare intermediari: gli agenti letterari

Una volta che è tutto pronto, dovreste cominciare a guardare agli editori che più vi piacciono. Ma c’è un passaggio intermedio che vale la pena considerare: affidarsi ad agenti letterari per raggiungere una migliore pubblicazione.

L’agente – l’agente bravo, almeno – è un professionista che conosce molto bene gli editori, le loro collane e le pubblicazioni. Ha contatti diretti con molti editor che lavorano in case editrici anche rinomate, e costituiscono la figura dell’intermediario che può portare il vostro libro direttamente sulle scrivanie giuste.

Molti agenti prevedono una scheda di valutazione come servizio preliminare. Se il testo sarà considerato positivamente, allora si potrà ragionare di una rappresentanza. Non si può acquistare una rappresentanza da parte di un agente. Il motivo è semplice: se un agente letterario propone tutti i testi agli editori – anche quelli che non ritiene all’altezza – perderà di credibilità.

Tenete presente, comunque, che un agente non vi può assicurare una pubblicazione. Può solo smuovere i propri contatti e utilizzare i canali in suo possesso, ma è sempre l’editore a dire l’ultima parola.

Scrivere

Case editrici: una prima selezione

Se abbiamo scelto di affidarci a un agente, allora abbiamo finito. Ma se vogliamo fare tutto alla vecchia maniera, bisognerà trovare gli editori a cui mandare il nostro libro. Cominciamo da un paio di avvertenze:

1. L’editore dovrà essere gratuito. Il che significa – per essere più chiari – che non vi proporrà di contribuire alle spese della pubblicazione, non vi proporrà editing o copertina a pagamento, non vi obbligherà ad acquistare un certo numero di copie del vostro libro, né vi pagherà i diritti d’autore solo oltre un determinato numero di vendite.

Internet è uno strumento meraviglioso. Usiamolo bene. Ci sono molte liste online, parzialmente o molto affidabili. È possibile contattare autori già editi da quel determinato editore per chiedere pareri. Possiamo chiedere informazioni a qualche professionista del settore. Insomma: non facciamoci fregare. Ricordate che ogni proposta di contratto è senza impegno. Anche se avete mandato il vostro libro a una casa editrice a pagamento, potete in ogni momento rifiutare il contratto. Se lo firmate, naturalmente, è un’altra storia.

2. Non andate alla cieca. Valutate gli editori a cui intendete mandare il vostro dattiloscritto. Leggete online le anteprime dei libri, acquistate un volume, se possibile. Vi permetterà di raccogliere dati su qualità materiale del libro (carta, copertina, grafica), cura editoriale (refusi, impaginazione) e distribuzione (quanto è facile reperire un loro libro).

3. Informatevi anche sulle attività laterali di promozione. L’editore che state osservando partecipa alle fiere? Organizza presentazioni e firmacopie? È di supporto all’autore con conto-vendita e ufficio stampa?

4. L’editore deve – naturalmente – essere adatto al libro che proponete. Niente saggi storici a un editore di poesia. Niente romanzi gialli a un editore che pubblica fantasy.

Stilate una lista degli editori migliori, quelli che rispondono meglio ai vostri test. Siete pronti per inviare.

Case editrici: inviare nel modo giusto

Non crediate che sia finita qui. Ogni editore ha una pagina sul proprio sito in cui indica le modalità di invio per i vostri dattiloscritti. Evitate l’errore più comune e seguite le istruzioni.

Alcuni editori, infatti, vogliono solo il primo capitolo del vostro libro. Altri il testo intero. Altri le prime trenta pagine. Controllate anche le specifiche della sinossi. Delle case editrici prediligono sinossi molto, molto brevi. Assicuratevi che la vostra sinossi-modello sia in regola.

Quando avete le modalità di invio ben chiare, avete già predisposto i file come richiesto, ricordate di nominarli in una maniera decente. Nessun romanzo.doc o Il pineto.doc. Ricordate sempre che siete gocce in un oceano di aspiranti autori. Un buon nome per il vostro file è titololibro_cognome.doc, seguito da sinossi_titololibro_cognome.doc e bio_titololibro_cognome.doc.

A questo punto manca solo una bella mail di presentazione. Nulla di troppo prolisso o dettagliato. Siate professionali, senza essere ingessati, e presentate brevemente il vostro libro e il motivo per cui avete scelto quello specifico editore. Scrivete una mail per ogni casa editrice. Evitate assolutamente di mandare la stessa mail a tutti. Sia perché è facile capirlo, sia perché è facile sbagliare: molte mail arrivano con gli indirizzi in bella vista o con un generico “gentile editore”.

Inviate e preparatevi a una lunga attesa.

Ciò che viene dopo: il silenzio degli editori

Moltissimi editori non rispondono alle proposte di pubblicazione se non in seguito a una valutazione positiva. Anche in questo caso, le tempistiche possono aggirarsi intorno ai sei mesi o addirittura a un anno.

Se – passato un anno – non avrete ricevuto alcuna risposta, potremo essere certi che il vostro libro sia stato rifiutato. Perché, possiamo chiederci. Non è così semplice, non abbiamo dati a sufficienza per tirar fuori una teoria solida. I casi, comunque, sono più o meno questi:

1. Il vostro libro non è piaciuto. È il caso più comune. È poco curato, brutto, scritto male, oppure è un libro interessante ma non rientra nei gusti del redattore che l’ha valutato.

2. Il vostro libro non è ciò che l’editore sta cercando. Se una casa editrice ha pubblicato in passato una raccolta di racconti sul calcio, non è detto che voglia pubblicarne un’altra. Il vostro libro potrebbe semplicemente non corrispondere al tipo di dattiloscritto che quell’editore sta cercando in quello specifico momento.

Corollario: se avete inviato il libro a 20 editori, è improbabile che nessuno stesse cercando un libro come il vostro, a meno che non sia assolutamente anti-commerciale.

3. Avete commesso qualche errore nell’invio. Se il libro gli è piaciuto ed è ciò che sta cercando, perché non dovrebbe pubblicarlo? Forse perché avete mandato una raccolta di poesie a un editore di gialli, o un romanzo storico a una casa editrice che pubblica solo fantascienza. Magari la vostra sinossi non era accattivante, o forse avete sbagliato l’indirizzo di posta elettronica. Chissà, magari avete inviato all’editore a una mail intestata all’editore b. Sicuri di aver fatto tutto bene?

Ciò che viene dopo: il contratto

Se tutto è andato per il meglio e un editore ha risposto al vostro invio con una proposta di pubblicazione, aspettate a stappare lo champagne. Bisogna leggere con attenzione il contratto. Ci sono molte cose da valutare. Non solo eventuali richieste di contributo economico, acquisto copie, limitazione sui diritti – come già accennato in precedenza – che renderebbero l’editore in questione poco appetibile. In questo caso il consiglio è di rifiutare e andare oltre.

Può essere utile rendersi conto anche della durata del contratto – ovvero per quanto tempo i diritti di pubblicazione del libro vengono ceduti all’editore – o di eventuali clausole di prelazione, che obbligano l’autore a proporre a quella casa editrice i prossimi lavori, prima di poterli inviare ad altri. È una clausola problematica, perché potreste restare incatenati per cinque libri a un editore che non lavora bene o con il quale avete dissapori.

Insomma: per quanto banale, è un consiglio fondamentale. Prima di firmare, leggete bene. Se non capite qualcosa, chiedete consiglio a professionisti o amici competenti e chiedete chiarimenti anche all’editore stesso. Una volta firmato il contratto, tornare indietro è un po’ più difficile.

Pubblicazione: solo il primo passo

Se il contratto vi convince, firmatelo. Congratulazioni: il vostro libro sarà pubblicato.

A questo punto comincia il vero lavoro. Un buon editore supporta il suo autore, ma difficilmente si muove in autonomia. Dovete essere in prima persona pronti a proporre presentazioni, firmacopie, eventi particolari. Dovrete affiancarvi all’ufficio stampa per la promozione off-line e digitale, dovrete cercare di far conoscere il vostro libro (e voi stessi). Se l’autore non si mette in gioco in prima persona, nessuno comprerà il libro. Sarà stata tutta fatica inutile.

Studiate bene i modi migliori per promuovervi online. Non spammate il vostro libro ovunque (voi ne avete mai comprato uno così?). Siate creativi, siete degli scrittori! Usate le parole e l’inventiva per ideare metodi sempre nuovi di promuovere il libro.

È solo l’inizio. Intanto: in bocca al lupo.

Maurizio Vicedomini

Maurizio Vicedomini è capoeditor per la Marotta&Cafiero editori. Ha acquistato diritti di pubblicazione in tutto il mondo ed è pioniere nello sviluppo di nuove forme di impaginazione libraria in Italia. Ha fondato la rivista culturale Grado Zero, sulle cui pagine sono apparsi racconti di grandi autori italiani e internazionali. È autore di libri di narrativa e critica letteraria. Collabora con la Scugnizzeria, la prima libreria di Scampia.

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