Racconto: Pelle nera – Andrea Donaera

Lo stupro doveva essere esemplare, all’aperto, tutti intorno, in piedi, in cerchio, a guardare, lei era già per terra, nella neve, non si muoveva, probabilmente era già morta, i gradi sotto zero erano molti, chissà, non si muoveva, arrivarono i due che erano stati scelti per stuprare, erano giovani, si misero ai lati di lei, la guardarono un attimo, fecero una faccia strana, probabilmente era già morta, chissà, distolsero lo sguardo, sbottonarono i pantaloni della divisa, uno dei due fu più rapido, tirò fuori il cazzo e cominciò a massaggiarselo con la mano inguantata di pelle nera, dopo pochi secondi però urlò, guardandosi il cazzo, e tutti guardarono il suo cazzo che era diventato blu, blu scuro, quasi nero, si confondeva col guanto, rimise il cazzo nei pantaloni e si allontanò urlando cose che non si capivano, l’altro si riabbottonò i pantaloni, lo seguì per alcuni passi senza dire niente, poi però si fermò, tornò indietro, tirò fuori la pistola, nera, piccola, sembrava il cazzo dell’altro, puntò la pistola su di lei, sparò, la testa di lei esplose in uno schizzo rosso sulla neve nel modo che tutti sapevano, lui poi guardò tutti quelli che stavano attorno, urlò qualcosa, tutti si allontanarono, questa era l’unica cosa che mia nonna ricordava, durante gli ultimi mesi di vita, mia nonna non lo sapeva nemmeno più pronunciare, diceva «Asviz», gli ultimi mesi di vita, la raccontava sempre, questa cosa, quando eravamo soli io e lei, rideva tanto mentre la raccontava, si metteva una mano tra le gambe.

Andrea Donaera

Grado Zero è una rivista culturale online, nata dall’incontro di menti giovani. Si occupa di cultura e contemporaneità, con particolare attenzione al mondo della letteratura e del cinema.

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