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La Bambina della Via Mala, una cenerentola senza speranze. Intervista a Rosetta Spinelli

Le vite che vengono narrate dall’autrice Rosetta Spinelli in La Bambina della Via Mala, Leucotea Edizioni, si snodano attraversando indicibili sofferenze come la schiavitù, l’emarginazione, l’ingiustizia, le malattie. Tuttavia, la forza degli affetti e la potenza dell’amore, anche ossessivo, riusciranno a risucchiare il lettore in un vortice di emozioni talmente vere da rimanerne sconvolti. Questo non è solo un romanzo, è un universo di esperienze, di storie reali destinate a lasciare un’impronta indelebile, come se non si fossero solo lette, ma vissute veramente.

È una mattina d’inverno del 1961 quando Francesca è costretta a lasciare la sua famiglia e a dire addio, forse per sempre, alle sue montagne per andare a fare la domestica in città. Ha solo undici anni, il cuore pieno di sogni e l’ingenuità degli innocenti. E la vita dura che la attende fa di tutto per spezzarla con fatiche e umiliazioni, come una Cenerentola senza più speranze. Anche Adriano ha solo undici anni quando, dopo la tragica e misteriosa morte della madre, viene rinchiuso in collegio, trascurato dal padre e odiato dal fratello maggiore che lo considera diverso. Quando Adriano e Francesca si incontrano per lei sarà un colpo di fulmine mentre lui userà il suo amore per nascondere un segreto sempre più difficile da conservare.

È facile immedesimarsi nei personaggi di questa storia, perché le nostre nonne, e forse le nostre madri, è probabile abbiano vissuto le tragedie e i drammi di un matrimoni-prigione, di una vita forzata, votata all’umiliazione e al castigo dal quale non era contemplata la fuga. Botte, insulti, sacrifici e ricatti erano gli ingredienti di molte vite che si consumavano nel silenzio e nella rassegnazione eppure capaci di trasmettere determinazione, amore, empatia e tolleranza.

Abbiamo intervistato l’autrice.

D: Da cosa nasce l’idea di scrivere questo romanzo?
R: Banalmente l’idea di scrivere questo libro mi è venuta guardando alla tv un documentario sulla “Via Mala”, l’antica strada che attraversa la Val Seriana nella Bergamasca. L’ho collegato ad una persona a me molto cara che viene da quei luoghi e la cui vita è stata veramente travagliata. Ne ho parlato con lei e ho scoperto “la bambina della Via Mala.”

D: Cosa le hanno lasciato in eredità i personaggi?
R: Ho amato molto i miei personaggi e ho sofferto con loro, soprattutto perché sono reali. Ancora adesso fatico a staccarmene perché mi hanno lasciato un grande bagaglio di emozioni e di rimpianti.

D: Quale messaggio vuole dare al lettore?
R: Io racconto storie vere, storie di tragedie e di discriminazioni. Il messaggio è semplice: l’amore dovrebbe essere il motore del mondo ma a quanto pare spesso l’uomo dimentica la sua “umanità” e perde se stesso.

D: Perché, secondo lei, serpeggia ovunque il malcontento nonostante l’emancipazione, il miglioramento dei diritti e delle opportunità nella società odierna rispetto al passato?
R: Perché non c’è ancora vera emancipazione, perché i diritti sono spesso calpestati e non c’è più la capacità di vedere anche il “bello” delle persone e dell’ambiente che ci circonda. Siamo diventati autodistruttivi. Forse abbiamo guadagnato tanto con l’avanzare della tecnologia e del benessere, ma abbiamo anche perso molto in empatia e affettività: ciò è molto triste.

Rosetta Spinelli ha settantacinque anni, è veneta d’origine ma vive in Brianza da molti anni. Ha pubblicato fino ad ora due romanzi, “La perfezione dei punti” e “La bambina della Via Mala” Ed. Leucotea, un libretto con due “Favole di Natale” per i bambini della scuola primaria per le Ed. BdsJr. e uno per i ragazzi della Scuola Media Inferiore intitolato “Il Sergente Agostino – Una storia della Grande Guerra” per le Ed. Pratibianchi. In questo caso specifico è stata il “braccio”, colei cioè che ha provveduto a mettere insieme le fantasie di Ismaele picchiando sui tasti del computer.

 

 

 

Floriana Naso

Floriana Naso nasce a Torino il 15 dicembre del 1976. La formazione in economia non le impedisce di esordire nel febbraio 2017 con il romanzo 700 Giorni edito da Robin edizioni e di giungere finalista a diversi concorsi letterari. Pubblicherà quindi con: Historica Edizioni il racconto Amor Vincit Omnia; con Convalle Edizioni Le Boissier e con Pluriversum Edizioni Pei Chi Hsing. Collabora attualmente con TorinoStar Magazine come curatrice della rubrica culturale.

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