Tra impegno e natura: intervista a Sebastian Colnaghi

Il contatto con la propria terra. Il mare. La passione per ciò che ci circonda e ci rende partecipi del grande e complesso sistema della natura. Un apparato sempre più fragile e precario. Nato a Milano, ma siracusano d’adozione, Sebastian Colnaghi è da anni attivo come green influencer. Attraverso i suoi account social (Facebook, YouTube, ma anche Instagram, su cui registra un milione di followers) svela il fascino dei paesaggi che visita, racconta il mondo degli animali e delle piante, la bellezza della natura e le sue fragilità. Gli stessi profili web si rivelano mezzi di comunicazione preziosi per organizzare eventi di sensibilizzazione, come le giornate per ripulire alcune tra le più belle spiagge siciliane. Le sue iniziative hanno catturato anche l’attenzione del programma Rai Linea Verde che ha dedicato un servizio al suo lavoro.

Cosa significa essere “green influencer” oggi? Di che si tratta e in cosa consiste il suo lavoro?

Con l’espressione “green influencer” intendiamo chi nel quotidiano propone al pubblico delle scelte sostenibili e trasmette sicuramente un amore profondo per il nostro pianeta. Amo e cerco di divulgare il più possibile al pubblico che mi segue luoghi incontaminati, viaggi mozzafiato e animali bizzarri, soprattutto a chi è giovane come me, perché su noi giovani si basa il futuro. Sono sempre stato dell’idea che la conoscenza apre un mondo all’essere umano, e non smetterò mai di imparare e divulgare al prossimo le mie conoscenze.

Sebastian Colnaghi

Com’è nata questa passione?

Fin dalla tenera età ho sempre vissuto in una villa al mare, nella baia di Fontane Bianche, soprattutto nel periodo estivo, stando a stretto contatto con la natura e gli animali: da lì ho iniziato a scoprire e conoscere i primi animaletti che abitavano nel giardino di casa. Passione che tutti ritenevano sarebbe scomparsa con il passare degli anni, ma che ad oggi mi ha portato a conoscere sempre più a fondo un mondo nuovo che mi continua ad affascinare giorno dopo giorno, arrivando oggi a collaborare con dei ricercatori a livello scientifico, che posso tutt’ora definire i miei maestri di vita.

Quali letture (romanzi, racconti, poesie ecc.) hanno ispirato la sua passione e consiglierebbe ai nostri lettori?

Da piccolo ero innamorato dei libri di Geronimo Stilton, delle sue fantastiche storie che mi facevano viaggiare con l’immaginazione, ogni libro che leggevo era come sognare ad occhi aperti. Ai lettori consiglierei sicuramente uno scrittore che mi ha ispirato moltissimo, Jules Verne con Viaggio al centro della Terra e Ventimila leghe sotto i mari, due particolari libri che mi hanno trasmesso un’insaziabile voglia di avventura, e che tutt’ora continuano ad emozionarmi.

Oltre la divulgazione in rete, il suo lavoro si svolge prevalentemente sul campo. La sua passione le ha permesso di svolgere un ruolo importante nella scoperta della Vipera aspis hugyi concolor, una particolare tipologia di vipera che si trova in Sicilia. A questa scoperta è stato dedicato un articolo sulla rivista specialistica americana Herpetological Review. Com’è avvenuta l’identificazione e come ha fatto a riconoscere questa specie non individuata in Sicilia prima di allora?

Nel settembre del 2020 ricevetti una chiamata, mi trovavo nei dintorni della Necropoli di Castelluccio, nel territorio di Noto. Due operatori dell’Azienda Regionale delle Foreste Demaniali, decespugliando una zona, videro uscire dalle sterpaglie un insolito rettile, un serpente di notevoli dimensioni. Mi contattarono con la speranza di poter identificare il rettile, capii che si trattava di una Vipera di una colorazione insolita, monocromatica, detta anche “concolor”; varietà che finora era stata trovata solo in un’altra sottospecie di Vipera aspis, limitatamente ad alcune zone alpine di Piemonte e Val D’Aosta. Capendo l’importanza del ritrovamento mi feci mandare le coordinate del luogo e tutto il materiale fotografico e videografico di cui avevo bisogno, mi misi subito in contatto con il mio collega Matteo Di Nicola, erpetologo di Milano, per procedere alla stesura di una nota scientifica che è stata pubblicata dalla rivista scientifica statunitense “Herpetological Review”.

Lei lavora quotidianamente con i social, conosce questo sistema complesso che nel corso degli anni ha alterato il rapporto tra pubblico e privato. I social, da strumento di divulgazione, possono assumere le mostruose sembianze di veicolo di discredito sociale. Qual è il segreto per esorcizzare il timore derivante dai suoi rischi e dalla sua imprevedibilità? Le è mai capitato di essere vittima degli haters?

Personalmente ho imparato che nella vita troverò sempre qualcuno che mi criticherà, parlerà male di me, e sarà difficile incontrare qualcuno al quale io possa piacere così come sono. Ho imparato con il passare degli anni a fregarmene degli insulti che ogni tanto ricevo, a riderci su e a farmi scivolare tutto. Purtroppo so che in alcune particolari situazioni non è sempre così, ho sentito parlare molto spesso di ragazze o ragazzi che si sono tolti la vita a causa della violenza psicologica degli haters. Mi rammarica molto l’idea che oggi ci siano ancora persone invidiose e frustrate pronte a prendersela con chiunque, fortunatamente ci sono delle leggi che puniscono gli haters e tutelano le vittime. Il mio consiglio è di provare a passare oltre, di essere consapevoli che nel nostro percorso di vita ci sarà sempre tanta gente pronta a metterci i paletti tra le ruote e a impedirci di vivere la nostra vita proprio come vogliamo noi, di continuare a lottare per i nostri diritti e di camminare sempre a testa alta; so che magari non sarà un gioco da ragazzi, ma non bisogna mai smettere di provarci.

Negli ultimi anni ha organizzato in Sicilia le giornate ecologiche che hanno riscosso un grande successo e hanno ottenuto una buona risposta soprattutto da parte dei giovani. Lei è stato chiamato anche dal Sindaco di Siracusa, che le ha rilasciato un premio per la sua attività nella tutela dell’ambiente. Crede che, rispetto al passato, le nuove generazioni abbiano assunto una maggiore consapevolezza della questione ambientale e saranno in grado di fornire una risposta convincente alla crisi ambientale, ai cambiamenti climatici?

Ognuno di noi gioca un ruolo fondamentale nella difesa dell’ambiente, ho riscontrato un’incredibile risposta positiva da parte dei più giovani, purtroppo però c’è ancora tantissimo da fare. Circa 3 anni fa ho iniziato a lanciare sui miei social una serie di iniziative ecologiche, mirate alla pulizia di diversi litorali in Sicilia, con l’obiettivo principale di sensibilizzare le nuove e le vecchie generazioni su questo fondamentale tema che ormai è diventato uno dei principali problemi globali: l’inquinamento del mare e della terra. Ad aprile del 2019 il sindaco di Siracusa Francesco Italia mi rilasciò una targa di riconoscimento per la meritoria attività a tutela dell’ambiente, grande esempio d’amore verso Siracusa e soprattutto verso il nostro pianeta. A maggio del 2019 sono stato chiamato da Rai 1 per il programma di Linea Verde Life, e con la conduttrice Chiara Giallonardo abbiamo deciso di lanciare una sfida sui social, una challenge per un evento di pulizia della spiaggia Serra a Siracusa, richiamando l’attenzione di una sessantina di persone dal vivo, che ci hanno aiutato a ripulire quel tratto di costa, e di qualche milione di telespettatori che hanno visto il servizio in televisione.

Quanto ha influito il fenomeno Greta Thunberg nell’opera di sensibilizzazione dei più giovani e nel porre il cambiamento climatico tra le priorità per la politica internazionale? E con quali risultati?

Ho avuto modo di guardare il documentario di Greta Thunberg, “I Am Greta – Una forza della natura”. Potrei dire che a mio parere lei è una vera forza della natura, una persona che crede davvero in quello che fa, disposta a tutto pur di provare a salvare il pianeta Terra che purtroppo giorno dopo giorno sta peggiorando a causa nostra. Quando ho iniziato le mie attività di tutela dell’ambiente sentivo parlare di sfuggita di Greta, probabilmente perché non era ancora diventata un fenomeno globale come lo è ora, con gli anni posso sicuramente dire che è diventata un punto di riferimento per me.

Greta Thunberg ha lanciato anche il Fridays for Future, un movimento ambientalista e anticapitalista internazionale di protesta, composto da alunni e studenti che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni dove chiedono e rivendicano azioni per prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico, un’idea più che geniale per sensibilizzare i giovani su questo tema. Inoltre credo che Greta, partecipando a diversi convegni con i capi di Stato di tutto il mondo, abbia scosso molto la loro opinione arrivando ad attaccarli anche duramente e dicendo loro “voi solo bla bla bla, noi siamo i veri leader”. Purtroppo ci sono interessi troppo elevati per l’industrializzazione, e che forse finché noi tutti non capiremo che sarà troppo tardi per salvare il nostro pianeta, loro non capiranno mai fino in fondo in che guaio ci stiamo andando a cacciare, però la speranza è l’ultima a morire e sinceramente mi sento di dire che confido in Greta e mi batterò sempre per salvare il nostro pianeta.

Il futuro del nostro pianeta è messo a rischio dall’azione umana e la sua attività di tutela diventerà ogni anno più importante. Come vede il suo futuro? Quali sono i suoi obiettivi e i suoi prossimi progetti?

Sicuramente anche in futuro continuerò a sensibilizzare soprattutto sui miei canali social i giovani e tutte le persone che mi seguiranno sul tema dell’inquinamento del mare e della terra, dei cambiamenti climatici e della scomparsa di alcuni habitat. In primavera partirò con il mio collega erpetologo in Friuli Venezia Giulia, alla scoperta della Vipera dal corno “Vipera ammodytes”, per poterla osservare e fotografare nel suo habitat naturale. Concludo lanciando un messaggio a tutti quelli che leggeranno questa intervista, ricordando che noi abbiamo solamente un pianeta, che la vita è solamente una e che la conoscenza ci apre un mondo e molte volte aiuta a svanire diverse paure che noi ci portiamo dentro da anni.

Nunzio Bellassai

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